Just Transition Fund: avanzamenti e sfide nella sua attuazione

Nonostante i recenti sviluppi, l’attuazione del Just Transition Fund (JTF) in Italia procede a rilento e a differenti velocità, con Taranto che ha da poco inviato la versione definitiva del suo piano operativo e il Sulcis Iglesiente nel quale sono stati avviati i primi interventi di bonifica. Questi sviluppi rappresentano segnali positivi nel lungo percorso di attuazione del Programma, che si propone di sostenere la transizione ecologica ed economica in questi territori, favorendo la creazione di nuove opportunità economiche e sociali per le comunità locali. Tuttavia, permangono criticità significative, come il ritardo nell’effettiva spesa dei fondi, che rischia di rallentare l’avvio di azioni concrete e tangibili. Inoltre, restano aperte questioni legate alla partecipazione e alla trasparenza, fattori essenziali per assicurare una transizione realmente equa e inclusiva.

Strumenti e azioni per accompagnare la transizione

Accompagnare i territori in questo percorso di transizione richiede strumenti, dialogo e un monitoraggio costante. A questo proposito, nei mesi scorsi, abbiamo lavorato su più fronti: dal supporto diretto ai processi decisionali su macrolivelli, al confronto europeo durante la Lobby Week di Bruxelles, fino al coinvolgimento della società civile in momenti di formazione e informazione attraverso il ciclo di webinarNavigare il JTF: strumenti di monitoraggio per la società civile”. Azioni diverse, ma complementari, che rispondono a un unico obiettivo: garantire che i fondi destinati al JTF siano indirizzati effettivamente in azioni concrete, inclusive e sostenibili. 

Lo scorso 13 novembre, presso la sala consiliare del Comune di Iglesias (Sardegna), si è svolta la riunione del Comitato di Sorveglianza, l’organo deputato a esaminare le azioni intraprese e i progressi compiuti nell’attuazione del JTF. Vi era la presenza di rappresentanti della Commissione europea, delle autorità nazionali, delle regioni Puglia e Sardegna e altri attori locali. Durante l’incontro è stato avviato il percorso per la creazione di un Tavolo Tecnico Partenariale, allo scopo di agevolare un coordinamento tra le iniziative nazionali e territoriali, lo scambio di esperienze e la condivisione dei risultati. A supporto dell’attuazione del Programma, sono stati annunciati anche la costituzione di due gruppi di lavoro permanenti: uno dedicato alla governance e strumenti per la transizione e l’altro alla diversificazione economica e nuove competenze per la transizione.

Questo incontro segna un’importante tappa nel processo di implementazione del JTF. Infatti, poco prima, l’Organismo Intermedio della Regione Puglia aveva inviato la versione definitiva del Piano operativo, documento fondamentale per l’avvio dei progetti. Non meno rilevante, il 5 dicembre è stata pubblicata la Determinazione riguardante il “Programma Nazionale Just Transition Fund Italia 2021-2027 – Piano territoriale Sulcis. Azione 1.4”, che riguarda la bonifica di siti da destinare a nuove attività economiche. L’avviso ha aperto la selezione per interventi di bonifica e rifunzionalizzazione delle aree per attività economiche, e sono stati approvati i verbali della Commissione esaminatrice, con relativa graduatoria.

Monitoraggio costante e il confronto europeo per una transizione giusta

Il monitoraggio dell’evoluzione del Programma, dei progressi compiuti, criticità emerse e delle dinamiche istituzionali che guidano l’attuazione del JTF rappresenta solo una parte del lavoro di Mira Network. Un impegno che si completa e si rafforza attraverso un dialogo costante con le Istituzioni europee, fondamentale per assicurare una transizione davvero giusta ed inclusiva, che non lasci indietro nessuno.

In questa prospettiva, dal 2 al 6 dicembre, al fianco di CEE Bankwatch Network, abbiamo partecipato a una serie di incontri a Bruxelles. È stata un’occasione di grande rilievo per discutere il futuro del Just Transition Fund con diverse Direzioni Generali della Commissione europea, tra cui la Direzione Generale Politica Regionale e Urbana (DG REGIO), la Direzione generale del Bilancio (DG BUDGET) e la Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione (DG EMPL), portando all’attenzione quelli che sono i bisogni concreti dei territori coinvolti e le priorità da affrontare per una transizione efficace.

Questi incontri sono stati un’opportunità preziosa per confrontarci con altre associazioni e con il think tank Foundation for European Progressive Studies (FEPS), dando il via ad un dialogo concreto che ha permesso di condividere esperienze e visioni comuni, rafforzando il coordinamento a livello europeo per trasformare i fondi del JTF in azioni concrete e tangibili a beneficio delle comunità locali.

Navigare il Just Transition Fund: il webinar per la società civile

Nel trimestre ottobre / dicembre abbiamo promosso il ciclo di webinar “Navigare il JTF: strumenti di monitoraggio per la società civile”, con incontri aperti alla società civile per avviare un confronto e riflessione sul Programma nazionale Just Transition Fund. Il percorso si è sviluppato in quattro incontri online, con un duplice obiettivo: da un lato, fornire strumenti di monitoraggio alla società civile per assicurare la corretta implementazione dei fondi; dall’altro, creare un dialogo aperto tra attori istituzionali e locali.

  1. Primo webinar: A che punto siamo con il JTF in Italia?

Nel primo incontro si è offerta una panoramica sullo stato attuale del JTF. Insieme a Willibrordus Sluijters – Direzione Generale Politica Regionale ed Urbana e Maria Chiara Zingaretti –  Programme Assistant – EU policies della Commissione Europea che hanno illustrato come il JTF si sia tradotto nei Piani Territoriali, evidenziando le implicazioni pratiche dei negoziati con le Regioni italiane e le criticità emerse. A seguire, Federica Todde del Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna, ha sottolineato l’importanza di un coinvolgimento attivo degli stakeholder locali nella pianificazione e attuazione del programma. Ed, in conclusione, Margherita Coltri Just Transition Junior Consultant per ECORYS ha invece presentato strumenti tecnici e assistenza disponibili per facilitare la progettazione di interventi coerenti con gli obiettivi del JTF.

  1. Secondo webinar: Partecipazione e trasparenza nel JTF

Questo appuntamento, moderato da Francesca Canali di MIRA Network, ha approfondito l’importanza del monitoraggio e della trasparenza nella gestione dei fondi.

Anelia StefanovaProgramme director per CEE Bankwatch Network ha restituito un’analisi circa la gestione dei fondi in contesti europei, approfondendo inoltre il contributo attivo dei partner nella progettazione dei programmi, con focus sulle buone pratiche nell’Est Europa. Il dibattito ha sottolineato la necessità di strumenti efficaci per monitorare l’impatto reale degli investimenti. In conclusione, Lidia Greco Professoressa ordinaria di Sociologia dei processi economici e del lavoro dell’Università di Bari Aldo Moro, ha invece portato spunti sui processi di inclusione della società civile e sulle potenzialità della governance partecipativa.

  1. Terzo webinar: La qualità degli investimenti del programma JTF

Durante il terzo incontro, Walter Meloni di MIRA Network ha guidato un’analisi approfondita sugli effetti ambientali e sociali dei progetti JTF, con un focus su Taranto e il Sulcis. Entrambi i territori, fortemente colpiti dalla transizione ecologica, richiedono interventi mirati che integrino riconversione economica e giustizia sociale.

Attivisti presenti sul territorio di Taranto hanno raccontato come la transizione stia incidendo sulle comunità, evidenziando la necessità di prevedere investimenti per la formazione e lo sviluppo di nuove competenze. Il dibattito si è concluso con un brainstorming partecipativo, raccogliendo proposte per la mid-term review del programma prevista tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.

  1. Quarto webinar: Quale futuro per il JTF?

L’incontro conclusivo, moderato da Sofia Turati di Marea Media, ha aperto una riflessione sulle prospettive future del JTF, in un contesto di revisione del bilancio europeo. Rosa D’Amatoex deputata al Parlamento Europeo per la legislazione 19/24, ha illustrato l’esperienza del PNRR e le lezioni apprese per il futuro della politica di coesione. Andrea Casamenti – Just Transition Policy Coordinator per SOLIDAR ha presentato possibili scenari per un JTF 2.0, sottolineando l’importanza di includere raccomandazioni concrete per migliorare la gestione dei fondi. Giovanni D’ArcangeloSegretario generale CGIL di Taranto, ha condiviso le sfide affrontate dal mondo del lavoro nei territori interessati dal JTF, evidenziando la necessità di tutele e piani di transizione equi.

Il ciclo di webinar ha ribadito l’importanza del ruolo della società civile nel monitoraggio degli investimenti, sottolineando la necessità di garantire un equilibrio tra esigenze locali e obiettivi globali. Trasparenza, partecipazione e sviluppo delle competenze locali sono stati i temi centrali, ed è emerso come, momenti condivisi come il ciclo  “Navigare il JTF: strumenti di monitoraggio per la società civile”, possano essere una risorsa preziosa dove approfondire le tematiche relative al Programma e promuovere un coinvolgimento attivo nel processo di transizione.

Le registrazioni dei webinar sono disponibili sul canale YouTube di Mira Network

Gli incontri si sono conclusi con un appello all’azione: la società civile deve continuare a esercitare un ruolo di sorveglianza attiva e dialogo critico con le istituzioni. A maggior ragione se consideriamo che siamo in una fase critica dell’implementazione del Fondo in Italia. I ritardi accumulati, uniti ai dialoghi in corso, tra la Commissione e l’Italia, sulla valutazione intermedia e sulla possibile rimodulazione del programma, rendono necessaria un’accelerazione decisa dei processi. Tuttavia, la necessità di spendere le risorse entro il 2026 non deve compromettere la qualità dei progetti, la trasparenza del processo e la partecipazione delle comunità locali. È fondamentale garantire che i fondi siano utilizzati in modo efficace e inclusivo, traducendosi in azioni concrete e sostenibili per i territori coinvolti.  Solo un’azione coordinata potrà garantire che i fondi JTF siano realmente al servizio di una transizione giusta ed equa.

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