Piani Territoriali per la Transizione Climatica in Italia:
Taranto e Sulcis Iglesiente – La Sfida della Transizione Energetica
In un contesto di crescente urgenza climatica, l’Unione Europea ha tracciato un ambizioso percorso verso un’economia climaticamente neutra, affrontando sfide significative per territori dipendenti dalle industrie ad alta intensità di carbonio. Per sostenere questa trasformazione, l’UE ha istituito il Just Transition Fund (JTF), mirato a supportare i territori colpiti dalla transizione energetica. In Italia, nel 2021, la Commissione Europea ha individuato la Provincia di Taranto (Puglia) e il Sulcis Iglesiente (Sardegna)come le aree più colpite.
Il JTF concentra le sue risorse su queste zone attraverso un Programma Nazionale gestito dal Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud. L’obiettivo è finanziare progetti strategici per facilitare la transizione verso un’economia sostenibile e garantire il benessere delle comunità locali.
Gli investimenti del JTF si concentrano su queste aree con Piani Territoriali (art. 11 del Regolamento UE 2021/1056) definiti in linea con il Piano Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che mira alla decarbonizzazione economica e alla neutralità climatica entro il 2050.

I Piani Territoriali sono coordinati con i Programmi Regionali finanziati dai Fondi FESR e FSE+, e con altri programmi come il Piano Sulcis e il CIS Taranto. Essi includono una descrizione del processo di transizione, una valutazione delle sfide sociali, economiche e ambientali, e una descrizione delle tipologie di intervento da finanziare.
Le sfide principali si concentrano su tre ambiti:
- Energia e ambiente: migliorare l’efficienza energetica, promuovere l’uso delle energie rinnovabili e ridurre le emissioni di gas serra.
- Diversificazione economica: promuovere la diversificazione dell’economia locale per ridurre la dipendenza dalle industrie ad alta intensità di carbonio e favorire lo sviluppo di nuovi settori sostenibili.
- Effetti sociali e occupazionali: affrontare gli effetti sociali della transizione energetica, con particolare attenzione alla formazione e alla riqualificazione dei lavoratori per facilitare l’adattamento ai nuovi settori emergenti.
Tuttavia, nonostante i piani e gli sforzi, permangono domande e preoccupazioni sull’attuazione e l’efficacia delle misure, specialmente a Taranto. Sebbene siano stati definiti finanziamenti e progetti, vi è incertezza riguardo alla tempistica e all’effettiva implementazione delle azioni previste. La società civile ha espresso critiche riguardo al coinvolgimento efficace nel processo.

Dopo un iniziale slancio, con incontri istituzionali e progetti pilota, si è verificato un rallentamento nei progressi. Il passaggio delle competenze dall’Agenzia per la Coesione al Dipartimento per la Coesione Territoriale ha causato ritardi e incertezze, creando una sensazione di stallo. A destare ulteriore preoccupazione è il fatto che, al 31 maggio 2024, è stato pubblicato un solo bando, del valore di 80 milioni di euro, per la bonifica del Sulcis.